Lo sport della vela si pratica sull’acqua, un elemento soggetto ai fenomeni meteorologici e pertanto assai mutevole. Il velista, oltre che sportivo, deve essere un buon marinaio e si deve distinguere soprattutto per il suo ragionato coraggio nei momenti difficili, per la sua capacità tecnica, per il suo senso di abnegazione e di solidarietà verso coloro che, come lui, affrontano le insidie degli elementi.
La vela è uno sport formativo, appassionante e socializzante, contribuisce a creare autostima, rafforza il fisico e addestra la mente alle prese di decisione, permette ai bambini di confrontarsi con gli altri e con se stessi grazie ad un’attività fisica all’aria aperta.
Le nozioni di fisica e di geometria, necessarie per imparare a condurre una piccola barca a vela, lo rendono uno sport educativo anche dal punto di vista intellettuale. I rischi di incidenti sono minimi.
Le regole di comportamento richieste durante l’apprendimento dei concetti elementari (cura e rimessaggio del materiale, rispetto delle norme di sicurezza) e durante la navigazione (regole di rotta, precedenze, ingaggi) aiutano la formazione della personalità e inducono alla lealtà.
La vela poi, consentendo di cimentarsi con elementi naturali come il vento e il mare, insegna a rispettare la natura e permette di acquisire una corretta valutazione delle condizioni meteorologiche.
Ogni anno numerosi giovani si avvicinano alla vela, imparando a navigare sotto la spinta del vento e per molti questo incontro si trasforma in una grande passione. Tante sono le emozioni che il mare e il vento ci possono dare, fuori dai rumori, lontani dalla confusione e sorpresi dalla scoperta continua di sensazioni nuove.
Lo sport della vela è fatto d’ intelligenza e d’attenzione e richiede a chi lo pratica una sensibilità quasi istintiva nei riguardi del vento, della corrente, sensibilità che si acquista attraverso l’esercizio e l’osservazione attenta di come il vento si forma, si rafforza e si abbonaccia.
La vela è definita uno sport di situazione e di destrezza, ma soprattutto uno sport in cui le capacità condizionali (forza, resistenza e velocità) contribuiscono al raggiungimento della prestazione. Questa dipende anche da un insieme di fattori diversi come la perfetta messa a punto del mezzo, l’esecuzione precisa del gesto tecnico, delle manovre e della conduzione della barca, le conoscenze teoriche di fisica, meteorologia e regolamento di regata, nonché dalla capacità di concentrazione e di analisi degli stimoli esterni attraverso il controllo dell’ansia e delle proprie tensioni. Il risultato può tuttavia essere vanificato dall’insorgere della fatica, che impedisce l’esecuzione corretta dei gesti tecnici e abbassa l’attenzione, facendo perdere lucidità e capacità di giuste scelte tattiche.
Per andare in barca servono destrezza, agilità, capacità tattiche e strategiche, avere una buona forma atletica. La preparazione del giovane velista è pertanto complessa e deve essere basata su un ricco bagaglio di abilità intellettive e motorie, acquisite attraverso la multilateralità sportiva. È importante pertanto che nel giovane velista si favorisca lo sviluppo di tutte quelle abilità basilari, sulle quali poi si modelleranno gli apprendimenti e gli sviluppi successivi, compresi la futura specializzazione tecnica e tattica. Per far questo è necessario rispettare i tempi d’apprendimento del bambino, far emergere il suo talento, insegnandoli a scoprire, a creare.
L’approccio deve essere ludico e il passaggio all’attività sportiva agonistica graduale nei vari livelli, la crescita del giovane atleta deve avvenire in modo strutturato e con un percorso verticale orientato dalle classi veliche giovanili fino a quelle olimpiche.
Lo scopo del progetto è di organizzare la formazione dei giovani, che si avvicinano alla vela, per offrire loro la possibilità di praticarla per lungo tempo e in modo soddisfacente, garantendo un passaggio graduale all’attività sportiva.
Questo progetto intende promuovere occasioni per vivere lo sport della vela in una dimensione “agonistico – formativa” rinnovata e nuova, più rispettosa di tutti i ragazzi, nella quale risultino valorizzate le diverse abilità all’interno di una squadra. Il coinvolgimento contemporaneo di ragazzi diversamente abili ed abili, attraverso l’organizzazione e la realizzazione dell’attività sportiva integrata, vuole promuovere la cultura della solidarietà, dell’integrazione sociale e dell’accoglienza. Avviare i ragazzi diversamente abili alla pratica motoria e sportiva, soprattutto integrandoli in seno ad una squadra, dove valorizzarne il ruolo, ha su di riscontri fisici e psichici positivi.
È prevista un’attività sportivo-agonistica multiclasse, riservata ai nati negli anni 2000, 2001, 2002 (dal giorno del compimento del dodicesimo anno di età), che si articola in una fase regionale/zonale e in una nazionale. La fase regionale/zonale risulta di selezione per la fase nazionale.
La VI Zona FIV presieduta dall’avvocato Fabio Colella ha organizzato la fase zonale del Trofeo Coni, in collaborazione con il Club Velico Crotone, che si svolgerà presso lo stabilimento balneare Marina Blu BeachClub di Montepaone, il 30 e il 31 agosto.