Il progetto “Vela senza barriere”, avviato nel 2014 dal Club Velico Crotone, in collaborazione con Massimo Dighe, timoniere paralimpico a Londra 2012, nasce dall’idea di coinvolgere le persone con disabilità motoria nel meraviglioso mondo della vela, alla scoperta del mare e delle emozioni. Sulla scia di questo progetto è stata indetta una raccolta fondi finalizzata all’acquisto di una barca per consentire lo svolgimento di nuovi corsi, aperti a coloro che vogliono avvicinarsi a questo sport.
Vela Patica, in merito a questo progetto, ha contattato non una semplice velista, ma una ragazza impegnata in prima persona in questa iniziativa. Lei è una super-velista-blogger disabile e racconta a Vela Pratica che, praticando lo sport della vela, ha cambiato la sua prospettiva di vita. “Per me andare in barca a vela è sinonimo di meditazione, mi ha permesso di capire ancora di più, la bellezza della semplicità, è cambiata la mia prospettiva di vita, ed è forse l’unico posto in cui non esistono maschere.”
A parlare è Maria Vittoria Corasanti che, nel 2014, ha partecipato al corso di vela per disabili organizzato dal Club Velico Crotone ed ha avuto come istruttore d’eccezione Massimo Dighe, timoniere paralimpico a Londra 2012.
Lascio quindi la tastiera a Maria Vittoria che ci descrive il Progetto “Vela senza Barriere” e ci fa capire l’importanza che ha lo sport della vela e, quindi, quanto sia importante partecipare alla raccolta fondi finalizzata all’acquisto di una barca per consentire lo svolgimento di nuovi corsi, aperti a coloro che vogliono avvicinarsi a questo sport.
Il progetto “Vela senza Barriere”, procede a “gonfie vele”, siamo in fase di preparazione pratica e teorica, per il raggiungimento di un’eccellente formazione, in virtù delle prossime regate. Il Club Velico Crotone è stato l’artefice di una trasformazione, ideologica e concreta del concetto di attività per disabili. Per la prima volta a Crotone, ci siamo liberati dei pregiudizi, abbiamo abbracciato una nuova immagine e “categoria”, quella degli atleti. Il team del Club Velico Crotone, ha valorizzato e tutelato, la nostra identità personale, ancora oggi continua a farlo, concetto e passaggio fondamentale, per renderci e farci sentire persone attive e libere dagli schemi mentali. Un progetto ad ampio raggio, verte innanzitutto su una piena e adeguata integrazione sociale, obiettivo pienamente raggiunto.
Ho avuto modo di poter vivere momenti di confronto con equipaggi misti, disabili e non, sia sulla barca che nelle attività del Club. Ho socializzato anche con atleti provenienti da altri club di tutta Italia, ed anche esteri, non avrei mai pensato di stringere così tante amicizie con persone provenienti da un mondo totalmente te diverso dal mio. Personalmente provengo da quello dello spettacolo, anche perché ad oggi non ci sono molte attività sportive per noi, anzi quasi completamente assenti.
Per la prima volta mi sono sentita partecipe e protagonista, sono rimasta a bocca aperta quando ho visto tutto quello staff pronto a fornirci un’assistenza adeguata, ecco perché dopo 17 anni di ansia e terrore nei confronti del mare, ho accettato questa sfida, vi posso garantire che sono riusciti a compiere quello a cui non sono riusciti neanche i miei genitori. Sostegno tecnico, psicologico, fisico, logistico, medico, insomma un progetto studiato nei minimi dettagli. Ho sempre speso la mia vita, a cercare di abbattere i gradini mentali delle persone dette “normodotate”, con la Vela si può.
Per me andare in barca a vela è sinonimo di meditazione, mi ha permesso di capire ancora di più, la bellezza della semplicità, è cambiata la mia prospettiva di vita, ed è forse l’unico posto in cui non esistono maschere. Ora però è fondamentale l’acquisto di un’imbarcazione Hansa 303, essa ci consentirebbe di progredire le nostre abilità di navigazione, in virtù del campionato europeo ed italiano che si svolgeranno nel periodo estivo. Inoltre sarebbe utile per lo svolgimento di nuovi corsi, aperti a coloro che vogliono avvicinarsi a questo sport. Ecco perché è stata indetta una raccolta fondi, attraverso il sito http://buonacausa.org/cause/crotoneaccessibile. Chiedo a tutti di seguire sui social network, sul sito i nostri progressi, di sostenerci anche moralmente, se credete che la nostra sia una “Buona causa”, aiutateci anche con una piccola somma.