Autore: Vela Pratica

  • Batterie sempre cariche: i trucchi per pulirle e non farle scaricare

    Batterie sempre cariche: i trucchi per pulirle e non farle scaricare

    Batterie sempre cariche: i trucchi per pulirle e non farle scaricareÈ buona norma che i terminali delle batterie siano sempre puliti e le batterie sempre asciutte per evitare che si scarichino. Per rimetterle in forma dobbiamo staccare i morsetti con pinza e chiave (facciamo attenzione a non mettere in contatto diretto i due morsetti). Per il rabbocco (quando la batteria non è sigillata) dobbiamo utilizzare acqua distillata da inserire negli elementi. Con una spazzola di ferro, poi, eliminiamo le eventuali ossidazioni sui morsetti e sui poli, perché impediscono il passaggio di corrente.
    Anche la superficie superiore della batteria deve essere pulita per evitare che si crei quel velo di acido che agisce come uno strato conduttivo tra i due poli (è causa di dispersione e ossidazione dei morsetti). Poi ingrassiamoli con vaselina. Se siamo provvisti del densimetro, strumento che misura la densità dell’acido, possiamo fare un controllo sulla stato di carica. Nelle batterie al gel l’elettrolito non è più sottoforma di liquido, ma appunto, di gel: questo ci esenta dalla manutenzione, in quanto l’acqua non evapora. Oltretutto, questo tipo di batterie sono più sicure perché in fase di ricarica non sviluppano gas.

    Batterie sempre cariche: i trucchi per pulirle e non farle scaricare

    Dopo che siamo intervenuti sulla batteria possiamo controllare i cavi elettrici che, in un ambiente marino, a causa dell’ossidazione non hanno lunga vita. L’impianto ha, quindi, bisogno di costanti controlli e dell’applicazione di prodotti specifici. Alcuni consentono di espellere l’umidità, altri servono a prevenire l’ossidazione. Se i contatti sono ossidati possiamo pulirli con uno spazzolino da denti e spruzzare un po’ di Crc. Se non abbiamo ancora risolto il problema dobbiamo sostituire i fili, assicurandoci, però, che siano della stessa dimensione.

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  • Sciara del Fuoco di Stromboli: il video

    Sciara del Fuoco di Stromboli: il video

    Vi propongo un breve filmato della spettacolare Sciara del fuoco di Stromboli che ho ripreso sabato 20 aprile a bordo di una barca a vela durante la circumnavigazione dell’isola dell’arcipelago eoliano. Per le foto collegatevi al post Eolie (per caso): la Sciara del fuoco di Stromboli

    Eolie (per caso): la Sciara del fuoco di Stromboli
    Eolie (per caso): la Sciara del fuoco di Stromboli
    Eolie (per caso): la Sciara del fuoco di Stromboli

  • Eolie (per caso): la Sciara del fuoco di Stromboli

    Eolie (per caso): la Sciara del fuoco di Stromboli

    Stromboli, Sciara del fuoco III

     

    Tropea

     

    Dehler

     

    Costa Calabrese

     

    Strombili in vista

     

    Fico Grande

     

    Stromboli

     

    Stromboli 1

     

    Stromboli II

     

    Stromboli III

     

    Ginostra

     

    Ginostra 1

     

    Stromboli, Sciara del fuoco II

    Stromboli, Sciara del fuoco V

     

    Stromboli, Sciara del fuoco VI

     

    Stromboli e navigazione spinnaker

  • America’s Cup World Series: il video della prima giornata di regate

    A Napoli si sta svolgendo l’America’s Cup World Series. Vi propongo il video della prima giornata. La classifica provvisoria vede al comando Oracle Team Usa (Slingsby) con 165 punti, seguita da Luna Rossa Piranha (Draper) 121, Artemis Racing White (Ekberg) 120, J.P. Morgan BAR 116, Energy Team 102, Emirates Team New Zealand 100, Luna Rossa Swordfish 71, China Team 43 e HS Racing zero punti.

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  • Infiltrazioni d’acqua: i controlli da fare e come intervenire

    Infiltrazioni d’acqua: i controlli da fare e come intervenire

    Infiltrazioni d’acqua i controlli da fare e come intervenireÈ spiacevole alzare il pagliolato e trovare acqua sul fondo dello scafo. In questo caso, quindi, dobbiamo armarci di pazienza a fare un po’ di controlli.

    Dobbiamo verificare la tenuta degli oblò, controllare l’impianto idraulico e i serbatoi, l’albero (se è passante) e, infine, verificare se si tratta di infiltrazioni di acqua dolce o salata.

    Acqua dolce o salata?
    L’unico modo per saperlo è assaggiarla. Se è dolce abbiamo escluso almeno la peggiore delle ipotesi, ovvero una falla. Non dobbiamo preoccuparci, quindi, ma dobbiamo comunque capire da dove arriva l’acqua.

    Oblò e osteriggi
    Se abbiamo appurato che non si tratta di acqua salata, sono la prima cosa che dobbiamo controllare. Magari li abbiamo lasciati aperti. Se, però, l’acqua si infiltra dalla guarnizione di battuta dell’oblò dobbiamo sostituzione della guarnizione. Se, invece, il passaggio avviene tra la cornice e la coperta dobbiamo smontare il punto luce per poi rimontarlo e sigillarlo.

    Infiltrazioni d’acqua: i controlli da fare e come intervenire

    Albero
    Se l’albero è passante al suo interno si crea la condensa. Inoltre, dobbiamo considerare che alcuni alberi, in testa non sono protetti, quindi l’acqua piovana entra facilmente. Se troviamo acqua dolce in sentina e l’asciughiamo, ma dopo qualche giorno la troviamo di nuovo, molto probabilmente si tratta di condensa. L’albero in alluminio, infatti, soprattutto d’inverno è soggetto a forti escursioni termiche che causano, appunto, la condensa che si crea all’interno dell’albero.
    Infiltrazioni d’acqua, come trovarle

    Impianto idrico
    Per verificare se è l’impianto idrico a ‘fare acqua’ proviamo a chiudere tutti i rubinetti. Se ci sono perdite, l’autoclave dà l’allarme. Se funziona a tratti il problema è l’impianto. L’autoclave si aziona solo per dare pressione, e se la pressione manca…

    Infiltrazioni d’acqua, come trovarle

    Serbatoi
    Se si tratta di serbatoi in acciaio dobbiamo passare una mano sulle saldature, perché sono i punti che creano più problemi. Inoltre, è buona norma proteggere il serbatoio con gli anodi al fine di prevenire eventuali correnti galvaniche. Se il materiale dei contenitori è in Pvc dobbiamo distinguere quello morbido da quello rigido. Il punto più debole del primo tipo è il bocchettone e se ci sono perdite l’acqua di solito esce copiosa fino a svuotare completamente il serbatoio. Quelli di tipo rigido, invece, sono i migliori perché non hanno saldature e i bocchettoni fanno parte dello stampo (a differenza di quelli in acciaio).

    In caso di perdita
    A questo punto non rimane che individuare il punto esatto della perdita. Possiamo munirci di una torcia elettrica e seguire il percorso delle tubature con le mani asciutte e un tovagliolo. Dopo aver verificato le fascette dobbiamo controllare che i tubi non siano rovinati. Se siamo fortunati non dobbiamo scoperchiare tutto il pagliolato per individuare la crepa, ma se arriviamo al serbatoio e scopriamo che perde, meglio chiamare un tecnico. Se nonostante tutti i nostri tentativi, non riusciamo a determinare da dove perde l’impianto, asciughiamo la sentina sino a risalire il più possibile lungo le murate e spargiamo un velo di borotalco (per rimuoverlo munitevi di un aspirapolvere). La perdita d’acqua (per quanto piccola possa essere), lascerà un segno sul borotalco.

    Acqua salata
    Se, invece, quella che troviamo in sentina è acqua salata dobbiamo controllare il premistoppa dell’asse dell’elica. Se entra qualche goccia quando l’asse è in movimento è tutto nella norma, ma se ci accorgiamo che ci sono infiltrazioni anche con l’asse fermo bisogna stringere il premistoppa. In questo caso è meglio contattare a un tecnico.

  • Come mantenere la barca sempre asciutta

    Come mantenere la barca sempre asciutta

    La pompa di sentina è nascosta sotto il pagliolato, ma quando l’acqua inizia ad accumularsi sul fondo dello scafo ecco che questa dotazione – tra le più utili presenti a bordo – inizia a fare il suo lavoro. Ma per essere sicuri che questa dotazione di bordo sia sempre efficiente, occorre effettuare alcuni piccoli interventi. Vediamo quali sono.

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  • Lavori a bordo: attrezzatura di coperta, tagliando del motore, rigging, vele

    Lavori a bordo: attrezzatura di coperta, tagliando del motore, rigging, vele

    veleCon l’arrivo della primavera ritorna la voglia di veleggiare, ma prima di navigare nuovamente con la nostra barca dobbiamo rimetterla in forma.

     

    C’è chi affida tutti i lavori a un cantiere di rimessaggio e chi, invece, dotato di buona manualità, di tanto tempo libero e di uno spazio in giardino, decide di dedicarsi a tempo (quasi) pieno alla propria amata. Infine, c’è chi raggiunge un compromesso con il titolare del cantiere che lo autorizza ad eseguire qualche lavoretto a bordo durante il weekend. In ogni caso, le ispezioni e i lavori da fare sono tanti. Vanno dal controllo dell’attrezzatura di coperta al tagliando del motore, dalla verifica del rigging all’applicazione dell’antivegetativa. Vediamo, quindi, i lavori da eseguire e cosa controllare per rimettere in forma la nostra barca prima dell’estate.

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  • Tassa di stazionamento: chi deve pagarla, come si calcola, quando si paga

    Tassa di stazionamento: chi deve pagarla, come si calcola, quando si paga

    La tassa annuale, entrata in vigore dal 1° maggio del 2012, è dovuta per tutte le unità da diporto (imbarcazioni e navi), utilizzate per tali fini, di lunghezza superiore ai 10 metri. La tassa – si legge nella circolare dell’Agenzia delle Entrate – trova applicazione per le imbarcazioni possedute o detenute da soggetti residenti nel territorio dello Stato a prescindere dal Paese di immatricolazione dell’imbarcazione. Come vedremo in seguito, però,  sono previsti alcuni casi di esenzione.

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  • I kitesurf fanno rotta sul Tan di Livorno

    I kitesurf fanno rotta sul Tan di Livorno

    In occasione del 30° Trofeo Accademia Navale e Città di Livorno (Tan), cinque grandi campioni del kitesurfing nazionale e internazionale, giovanissime promesse dello sport italiano, il 25 aprile daranno vita a un’esibizione acrobatica di kiteboarding che si potrà seguire dal lungomare di Livorno. Una grande innovazione sui campi di regata del Tan perché, grazie alla collaborazione con la Classe Kiteborading Italia (Cki), la rivoluzionaria specialità velica farà parte, per la prima volta, del Trofeo Accademia Navale e Città di Livorno.

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