Il prossimo weekend si accendono i riflettori su quella che è considerata una delle classiche della vela italiana, giunta ormai alla trentesima edizione: la Mediterranean Cup. Vela Pratica, per l’occasione, ha voluto intervistare l’ideatore, nonché presidente del Circolo Velico Reggio e colui che ha preso per mano la vela calabrese per tantissimi anni, mettendosi al timone della VI Zona FIV Calabria e Basilicata. Ecco come ha risposto il Dottor Carlo Colella alle nostre domande.
Vela Pratica: correva l’anno 1985 quando il suo circolo organizzò la prima edizione della Mediterranean Cup. Come è nata l’idea di quella che è divenuta una classica della vela italiana?
Carlo Colella: Abbiamo subito immaginato che la vela fosse un tramite per ribadire che la Calabria è il centro geografico, culturale e sportivo del Mediterraneo. La vela può e deve essere il testimonial di questa condizione e in particolare la vela giovanile come la classe Optimist.
V.P.: la regata, come da tradizione, si è svolta sempre durante i primi giorni di novembre. Perché ha deciso di far disputare la 30^ edizione a dicembre?
C.C.: abbiamo sfidato Eolo sperando sulla nostra fortuna nel trovare nel mese di dicembre un clima tardo autunnale.
In questo periodo nei Paesi del Nord Europa i laghi sono ghiacciati e la vela non si pratica. Qui in Calabria si potrebbe fare tutto l’anno. Incrociamo le dita.
V.P.: l’avrebbe mai immaginato che in questi (primi) 30 anni sarebbero venuti a gareggiare nelle acque di Reggio Calabria tantissimi campioni provenienti da ogni angolo d’Italia e dall’Europa mediterranea, diventati in seguito campioni del mondo, olimpionici e, addirittura, fuoriclasse che hanno preso parte alla Coppa America?
C.C.: se si scorre l’Albo d’oro della manifestazione vi sono nomi che per le rispettive nazioni hanno partecipato alle Olimpiadi, confermando che la Mediterranean Cup è un trampolino utile per affermarsi sul palcoscenico mondiale.
V.P: il campo di regata dello stretto di Messina è uno dei più tecnici. Quest’anno alla Med Cup parteciperà anche il Gan della Classe Optimist. Il livello tecnico dei partecipanti è, quindi, sempre al top.
C.C.: gareggiare con le correnti marine, con una campo difficile e con il fascino che emana dalla Storia sin dai Tempi di Omero è senza dubbio una novità per molti giovanissimi. La partecipazione del GAN, ovvero della Nazionale Italiana dell’Optimist, è una conferma.
V.P.: ci può raccontare un aneddoto legato alla Mediterranean Cup?
C.C.: L’avvistamento di una balena che è affiorata a qualche centinaio di metri dal campo di regata dimostrando che, nonostante tutto, questo è un mare e un ambiente salubre.
V.P.: è soddisfatto di quello che è riuscito a dare alla vela, fino ad ora, con il suo circolo?
C.C.: trenta anni di Mediterranean Cup vuol dire che ci troviamo di fronte ad un uomo adulto e non rappresenta solo una speranza ma la certezza del futuro.
V.P.: lei ha ricoperto la carica di presidente della VI Zona Calabria e Basilicata per cinque mandati. Quanto e cosa è cambiato nel mondo della vela in questi trent’anni?
C.C.: io sono stato il primo Presidente di Zona quando era un miraggio poter tesserare su tutta la Calabria e la Basilicata mille atleti ed era difficile affiliare un nuovo Circolo. Eravamo pionieri di un sogno che oggi è divenuto realtà con gli oltre settemila tesserati con i 33 Circoli. Abbiamo seminato bene ma quelli che sono venuti dopo sono stati bravissimi.
V.P.: come vede il futuro della vela a Reggio Calabria e nella VI Zona?
C.C.: è la disciplina che, nonostante la crisi che ha investito il Paese, è in prorompente crescita e se le istituzioni concedessero un supporto a questa crescita potrebbe essere la carta vincente della nostra Regione.
Ringraziamo il presidente Carlo Colella per aver risposto alle nostre domande.