Tra Passato e Presente, un grande evento sportivo: la “Mediterranean Cup” nel quadro generale dello sport reggino. Un appello al Presidente del Coni avv. Condipodero.
Lo Sport della Vela, con il suo meccanismo cardine, è il mezzo ideale per favorire lo sviluppo turistico, le bellezze paesaggistiche e l’immagine della città. Lo ha approfondito chi organizza la 33° edizione della Mediterranean Cup e che ha reso la città di Reggio nota in tutto il mondo. Merito, sì del vento che spira nello Stretto, ma anche dalla volontà e capacità di chi ha creduto e continua a credere nella città di Reggio e nella vela. Questo, lo spirito di chi trentacinque anni fa ha fondato il Circolo Velico e questa l’anima che lega la città al mare.
In questi giorni fervono i preparativi per accogliere al meglio chi verrà nella nostra città e devono essere risolti i problemi così come è avvenuto negli anni trascorsi. In primo luogo la sicurezza. Infatti, avere una regata con oltre cento imbarcazioni, una folla di piccoli regatanti, significa mettere in acqua almeno dieci gommoni per consentire un livello di assistenza che deve lasciare sicuri i tecnici e chi ha la responsabilità come il comitato di regata.
Ancora oggi dopo una richiesta motivata ed urgente non vi è alcuna risposta da parte della Capitaneria di Porto, anche se non siamo, ancora, in zona “cesarini”. Il Porto, in queste circostanze dimostra che, anche se è gestito in maniera burocraticamente impeccabile, è solo una struttura che cura il profitto dei privati ed è, invece, il grave handicap per gli sport nautici. Non altrettanto è avvenuto a Crotone dove i pontili di ormeggio sono stati affidati ai Circoli sportivi dall’Autorità Portuale, che è tra gli Enti partner di tutte le manifestazioni ed eventi culturali e sportivi. Ma a Crotone è la “politica” che sostiene lo sviluppo. E’ il Sindaco che indice le conferenze dei servizi e risolve i problemi, non finanziari, mettendo attorno ad un tavolo una burocrazia che spesso non riesce a colloquiare.
Ospitare una grande manifestazione, che nel corso degli anni è diventata una delle più importanti nel mondo della vela, veder partecipare assieme ragazzi tunisini, austriaci, sloveni, italiani, lituani, tedeschi e ungheresi, è una festa dello Sport perché unire e non dividere è la missione del Circolo Velico. Purtroppo, in tutti questi anni nonostante gli sforzi del Velico, Reggio non è divenuta il cuore nevralgico della vela italiana anche per degli amministratori che non danno un futuro al movimento sportivo generale e nautico in particolare.
Gli organizzatori, spinti dall’ardore di pionieri, sono sempre fiduciosi e chiedono un riconoscimento per il lavoro svolto, da parte degli Amministratori Comunali o Metropolitani: riunire in una conferenza dei servizi tutti gli Enti interessati per continuare ad operare nell’obbiettivo di rafforzare il legame della città con il mare.
I soci fondatori del Velico sono datati, ma chi organizza, oggi, sono giovani che si impegnano in un’epoca destinata a far finire tutto nel disincanto, nella rassegnazione, nella noia o, come si usa oggi, nel disimpegno. Assistiamo al grande sforzo di un città che con lo Sport non ha avuto sempre dei buoni rapporti.
Il Coni Regionale è un esempio di collaborazione e di disponibilità per i grandi eventi. A Presiederlo è l’avv. Condipodero che è disposto a farlo sia per chi lo ha votato come per quelli che non lo hanno fatto. E in una città complicata come Reggio è un miracolo. Nel passato, la città ha vissuto momenti di enfasi con il Calcio, il Basket, la Palla a Volo, il Rugby. In quelle epoche favolose, i politici facevano a gara per stare dietro alla città sportiva e ai primati che questa conseguiva. Poi le cose sono andate come sono andate. Tutto si è frantumato, lo Sport vive, oggi, di una vita magra, anche se si continua a considerarlo un valore.
Lo Sport, quello praticato, come la Vela, tanto per sottolineare l’attualità, oggi è migliore della società “civile”. È migliore della burocrazia del “bollo tondo”. Delle assurdità create da una legge Bassanini che ha creato una dicotomia tra politica e responsabilità amministrative. Lo Sport ha seguito il destino di una città che ha la testa da una altra parte e, ipocritamente, vede tutto in misura dell’interesse, che fa i conti con la congiuntura internazionale e che non si dedica ad una cosa così pulita, così innocente, così bella per cui tanti ragazzi da tutto il mondo sono felici di venire a Reggio Calabria per regatare.
Ma questo “amarcord” tra passato glorioso e presente complicato, merita anche una proposta disperata che passa attraverso la valorizzazione di quello che c’è. Il CONI e il suo Presidente potrebbero fare gioco di squadra e metter attorno ad un tavolo tutti gli interessi, tutte le intelligenze, tutte le esperienze, tutte le responsabilità ed offrire un futuro, senza paure inespresse, né risentimenti.
Carlo Colella, Presidente del Circolo Velico Reggio