Presentata la 33esima edizione della classica internazionale della vela italiana, patrimonio sportivo della città di Reggio Calabria. Tenacia, speranze, dedizione e orgoglio sono i sentimenti che, con maggior frequenza, ricorrono tra i soci del Circolo Velico nel tracciare i ricordi della storia della Med Cup e della gloriosa classe Optimist in Italia.
Nasce nel 1985 e anno dopo anno, ininterrottamente, è giunta sino ad oggi. Una classica internazionale della classe Optimist, seconda come anzianità alla regata “Optimist d’Argento” che si disputa sul lago di Garda. In più, si svolge al Sud, a Reggio Calabria, dove non è semplice mettere insieme le esigenze del circolo, quelle dei regatanti stranieri e degli allenatori in un periodo dell’anno, i mesi di ottobre e novembre, al di fuori da ogni competizione sportiva. È un patrimonio sportivo della città di Reggio Calabria, del suo straordinario mare e di tutti i partecipanti che vogliono mettere assieme tutti gli ingredienti come il mare, il vento, le correnti, l’ospitalità e le bellezze della natura in modo semplice e diretto. Con questo spirito il Circolo Velico Reggio organizza questo meeting internazionale che, avendo superato i 30 anni ha affidato il ricordo delle gesta sportive ai fili della memoria. La tenacia, le speranze, la dedizione e l’orgoglio sono i sentimenti che, con maggior frequenza, ricorrono tra i soci del Circolo Velico nel tracciare i ricordi della storia della Mediterranean Cup e della gloriosa classe Optimist in Italia.
La prima edizione della Mediterranean Cup nasce nel 1985, propiziata dai contatti con la Federazione vela Greca, e da un suo dirigente Costas, che vantava tra i suoi antenati degli italiani provenienti da Bagnara Calabra, con il Segretario nazionale dell’AICO Beppe Bruzzone, con l’allenatore jugoslavo Morgan Milan e con il Presidente del Velico Carlo Colella. La scelta della data era di fine ottobre e primi di novembre e alla prima edizione, una novità per l’Italia, parteciparono dodici imbarcazioni greche alla guida di Stamatis del club dell’isola di Siros e cinque imbarcazione jugoslave. In tutto 60 Optimist. A vincere fu il brevilineo e agilissimo Kiliafis seguito dal connazionale Theodorakis. Terzo lo jugoslavo Copi. Per l’Italia, autentica rivelazione, Francesco Bruni al quinto posto. Ottavo il reggino Alberto Nicolò.
Al secondo Meeting, aumentarono il numero d’imbarcazioni e a vincere fu il marsalese Mario Noto che superò Sabrina Landi mentre solo ottavo il Greco Karagerorgis e nono il reggino Alberto Zagarella. Al romano Battisti andò il terzo meeting mentre i reggini si piazzarono al quarto posto con Vincenzo Zumbo e all’ottavo posto con Fabio Colella. Dal quarto al sesto Meeting iniziò la supremazia jugoslava, con la partecipazione degli atleti dello Yadro Kopper Club. Podunavac faceva sua la quarta edizione seguita da Sonia Messina, mentre settimo Fabio Colella e decimo Vincenzo Zumbo entrambi del Velico Reggio. Erano gli anni in cui i timonieri del Circolo Velico Reggio erano i portacolori del SUD nella classe dell’Optimist. Nella quinta edizione gli jugoslavi bissavano con Tumic. Nella sesta edizione vittoria indiscussa dello jugoslavo Orel, seguito da Hravatin.
Per rispettare il senso politico e sportivo del ruolo della città di Reggio nel Mediterraneo e per sottolineare il significato della denominazione “Mediterranean Cup”, voluta con lungimiranza dai soci fondatori del Velico, nella sesta e settima edizione vi fu una nutrita partecipazione dei Tunisini guidata dall’arch. Farouk Ben Miled. In quegli anni al Circolo, aiutato dall’amministrazione Comunale e dall’Azienda Provinciale del Turismo, furono offerti una serie di servizi agevolati quali l’ospitalità alle rappresentanze straniere e il Circolo organizzò la ristorazione agevolata nei propri locali.
I numeri della Mediterranean Cup fruttavano alla città di Reggio circa quattrocento presenze tra tecnici, regatanti e ospiti, testate giornalistiche nazionali e internazionali. La città in quegli anni ha guardato ad investimenti sul futuro che aiutavano a evidenziare l’aspirazione di città a misura di turista. S’incomincia a “parlare” di porto Turistico e Sportivo e s’intravedono nell’organizzazione di grandi eventi della vela giovanile uno strumento di promozione immediata ed efficace. La settima edizione è tutta italiana con Cherti e Barbieri.
Il Mediterraneo, inizia a cambiare non dal punto climatico, ma dal punto di vista geografico e politico. La Mediterranean Cup ne prende atto. Sparisce la Jugoslavia e nel 1992 sul pennone di cortesia viene issata per la prima volta la bandiera della Slovenia, portata a Reggio con orgoglio dalla squadra slovena. Questo cambio di colori e di storia favorisce gli sloveni che fanno loro l’ottavo Meeting con Staut seguito dal connazionale Habjan. Fra i primi dieci, ben quattro sloveni. Nel 1993 vittoria italiana con Chiarugi e Bivi al secondo posto che nel 1994 vincerà la decima edizione. Il 1995 vede la vittoria del napoletano Nappi sullo sloveno Hmeliac. Il triestino Bursic fa suo il dodicesimo Meeting mentre lo sloveno Hmeliac è solo quinto. Al tredicesimo Meeting vince l’italiano Buchberger, mentre gli sloveni Verzel e Mitja conseguono il sesto e ottavo posto.
Al quattordicesimo meeting partecipa per la prima volta un regatante maltese Valentino dello Jong Sailer di Malta con cui il Circolo Velico stabilirà un forte rapporto di amicizia e di ospitalità reciproca. Anche la Finlandia partecipa al Meeting, aumentando il numero delle bandiere nazionali presenti all’Internazionale reggina. La vittoria di questa edizione è dell’italiano Ricingano e quarto è lo sloveno Furlaniktadej. Il palermitano Randazzo vince il quindicesimo meeting seguito da Merenghini. Il sedicesimo meeting vede l’affermazione di Giorgi con il reggino Motta al secondo posto e lo sloveno Krizmam al settimo posto in classifica.
Alla diciassettesima prova si aggiudica il titolo, per la prima volta, un regatante del Circolo Velico Reggio, il reggino Dario Motta, questa vittoria dà la misura delle alte e difficoltà tecniche del Meeting e che nulla è scontato anche per chi conosce il campo di regata della propria città. Nell’edizione successiva Dario Motta tenta di bissare il successo, ma dopo una combattutissima regata giunge solo secondo preceduto da Mirabile e quarto il bravo sloveno Hravatin mentre giunge sesto il greco Spanomanolis. Nel 2003 vittoria italiana con Zappacosta, mentre nel 2004 vittoria di un calabrese il crotonese Racco. La ventunesima e ventiduesima edizione vede la vittoria dello straordinario messinese Carlo Cucinotta mentre gli sloveni si attestano all’ottavo posto con Kocjancic e al nono posto con Cok. Dal 2007 è forte la presenza della Federazione Vela Maltese e dello Jong Club. Con i maltesi si stabilisce un gemellaggio con la partecipazione del Circolo Velico Reggio all’Euromed che si disputa a Malta nel mese di Dicembre. Sono gli anni in cui sono intensi gli scambi culturali ed economici con Malta anche per i collegamenti aeroportuali di Reggio con la compagnia aerea “Aermalta”. A vincere la ventitreesima edizione è Tito Rodda, ottavo il maltese Tabona Zammat. In questa edizione non riesce il tris a Carlo Cucinotta per pochi punti. Nella ventiquattresima edizione vittoria di Ettore Botticini seguito da Francesca Russo Cirillo di Trieste. Quarto Fanti vincitore del campionato nazionale Optimist italiano, mentre decima, è la maltese Ella Fleri Soler. Nella Venticinquesima edizione, la regata che celebra il passaggio di boa del quarto di secolo della manifestazione, è vinta da Massimo Attinà seguito da Ferrari e dal maltese Edward Fleri Soler. La ventiseiesima edizione si disputa all’interno di una settimana di regate al Lido Comunale, abbinata ad una manifestazione velica della classe Laser. Centinaia di presenze nella nostra città che si proclama per una settimana la capitale della vela nel Sud. In questa edizione vittoria di Francesca Noè seguita da Luigi Tribulato, dalla promessa del velico Ugo Pace e da Edward Fleri Soler. Nel 2001 vince ancora Alessia Passamonti, insidiata dai maltesi Zacchery Zammit e Edward Fleri Soler. La ventottesima edizione è tutta italiana con Chirco, Picciurro e Cutuli. La ventottesima edizione ha un podio italiano con Picciurro, Sciuto e Sarcina. Nelle ultime due edizioni i podi sono italiani ed emergono prepotentemente i timonieri del Sud. La 30ª edizione è appannaggio di Claudio De Fantes seguito dal crotonese Demetrio Sposato e da Oliver Riccobono. La 31ª Edizione, celebrata da una mostra alle Poste Centrali intitolata “Reggio e il Mare” di grande successo, è appannaggio del crotonese Andrea Milano seguito da Marotta e da Leonardi. L’edizione del 2016 la 32ª ritorna nelle date storiche del 30 ottobre 2 Novembre, con un rinnovato impegno con nuove energie e con la partecipazione organizzative di un gruppo di nuovi soci che danno linfa alla vecchia fiamma. I primi posti sono tutti preda degli equipaggi stranieri. Vince lo sloveno Daniel Cante seguito dai maltesi Richard Shhultheis e da Saul Vassallo, quarto lo statunitense Peter Foleyb. Si rinnova la regata che celebra Reggio città del Mediterraneo con una graditissima nuova partecipazione straniera di Paesi dell’Europa settentrionale che verranno a conoscere quel mare che fu di Ulisse, alle prese con le correnti dello Stretto e con il fascino delle Sirene che ululano tra i gorghi della corrente montante e scendente.
Nazioni partecipanti alle trentadue edizioni del Meeting: Italia, Iugoslavia, Tunisia, Slovenia, Grecia, Bielorussia, Finlandia, Malta, Olanda, Stati Uniti, Norvegia.