Dopo essere rinato, il raduno di imbarcazioni storiche punta ora a consolidarsi come appuntamento fisso, a cadenza biennale, puntando sulle proprie peculiarità: un borgo in cui pulsa la cultura marinaresca, un paesaggio mozzafiato, una passione autentica. Sulla Rotta di Imperia ha infatti cambiato nome e volto, diventando Valdettaro Classic Boats, un evento legato al paese delle Grazie e al cantiere Valdettaro, la nuova “casa” dei maestri d’ascia, la cui tradizione è da sempre peculiarità del borgo portovenerese.
Nelle acque antistanti Porto Venere, infatti, si sono date appuntamento ben 33 splendide Regine del Mare che le migliaia di persone presenti hanno potuto ammirare dalle banchine. Dallo scafo azzurro e le vele rosse di Nausicaa, alla red ensign di Orion che, con i suoi 102 anni, è l’imbarcazione più anziana del raduno e con i suoi oltre 45 metri di lunghezza anche la più imponente. Dalle “battaglie”, di ieri e di oggi, di Catholica, la goletta verde di Legambiente, a un’altra goletta, Royono, appartenuta a John Kennedy e sulla quale, tante volte, si era imbarcata anche Marilyn Monroe.
Se è stato molto bello ammirare queste splendide imbarcazioni, davvero da vicino e nei minimi dettagli grazie all’iniziativa Benvenuti a bordo, che ha permesso a tutti di viverne dall’interno l’atmosfera magica, ancora più emozionante è stato vedere quelle stesse barche d’epoca confrontarsi in mare, in appassionanti sfide dirette. Sfide cui nessuno, nemmeno le imbarcazioni più imponenti, si sono sottratte, a dimostrazione di quello che era il clima e l’autentica passione che si respiravano al Valdettaro Classic Boats. Sono così andate in scena, in un contesto paesaggistico straordinario, tra Le Grazie, Portovenere, l’isola Palmaria e l’isola del Tino, sfide appassionanti, animate dal giusto agonismo.
“Organizzare tutto questo non è stato facile, ci sono voluti mesi e mesi di lavoro; ma questi tre giorni hanno ripagato tutte le nostre fatiche – ha commentato commenta soddisfatto Ugo Vanelo, amministratore delegato del Cantiere Valdettaro – è stato davvero bellissimo e ora certo non ci fermeremo. Le vele sono spiegate”.
La vittoria, in tempo reale, è andata a Namib, mentre Vergilius ha conquistato il premio per la prima classificata tra le derive. Miranda III, invece, ha ha vinto la classifica riservata agli 8 metri stazza internazionale, al termine di un’avvincente sfida con Margaret. Un riconoscimento è andato anche a Orion, per la disponibilità a “mettersi in gioco” nonostante la sua stazza renda le regate particolarmente complesse. Ad aggiudicarsi il premio Passione e Dedizione è stato Red, splendido motoryacht di 24 metri di Piero Gibellini, Presidente della Riva Historical Society.
Dopo aver vinto la sfida della “rinascita”, gli organizzatori guardano già al 2015, per un raduno che dovrà rafforzare sempre più la propria identità.
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Grazie,eeeeeeeeeeeeeee, sembrava d’esserci,auguro ai possessori di questi gioielli : buona e lunga vita,chi ama la vela,sogna in lungoet in largo!